dislessie di un giovane tecnologicamente provato

2007-01-18

"Gicappa, sei stato nominato"

Proprio come nel grande fratello. Internet mi ha sempre dato l’idea di essere un posto dove si possono reperire informazioni sulle persone, conoscere un po’ della loro storia, alle volte controllarle, alle volte carpirne qualche segreto. Un po' un “GF de noantri”. Ma non divaghiamo. Sono stato nominato per la prima volta in vita mia e sono mesi che non scrivo una riga sul presente beneamato, bistrattato blog: tutto ciò mi rende alquanto nervoso.



Ecco vedi? Non ho detto nominato per cosa. Insomma questa mattina cimbabella mi inserisce nel programma di autoaiuto “rimaniamo blogger insieme” lanciandomi questo catenone di santantonio dal titolo “5 cose che non sai di me” ed eccomi qui pronto a rispondere all’appello, sull’attenti come un soldatino ussaro di quelli di piombo pitturati a mano con la casacchina rossa ed i pantaloni neri un poco alla zuava che fa molto fescion tra gli ussari.

Che prima di cominciare volevo ancora dire una cosa (posso?) no, che alla fine mi piacerebbe correggere il titolo della catena con “cinque cose che non sai di me di cui non ti frga un cazzo, ma io te le dico uguale”. fatto.



La "cosa UNO che non sai di me" risale ovviamente alla mia infanzia. In effetti se c’è qualche cosa di me che la gente non sa è perché o non si può dire (perché se non si sa un motivo ci sarà) oppure perché è così indietro nel tempo che proprio non mi è mai capitato di raccontarla.

Natale. Gicappa ottenne. Ottenne nel senso che avevo otto anni. Albero. Decorazioni. Pacchi. Scartamenti. Un pacchetto piatto e quadrato. Lo apro. La vedo. Mi innamoro. Lei è vaga e bellissima, mi fissa con due profondi occhi castano scuro ed in men che non si dica, capisco che vuole essere baciata. E lo faccio. Ho baciato sulla bocca il 33 giri di Lio per tutto il giorno di Natale perché mi sono innamorato di quella foto al primo sguardo. Tra l’altro è stato il primo ellepì regalatomi. Ignoro tutt’oggi cosa avessi trovato di desiderabile in lei, ma non rinnego il passato.



La "cosa DUE che non sai di me" è breve. Ma nel suo dramma infantile intensa. Da piccolo ho portato il baffo. Per chi non lo sapesse, il baffo è detto anche T.E.O. (Trazione Extra Orale) ed è un apparecchio ortodonzistico di correzione. In altri termini è uno strumento di tortura per raddrizzare i denti. Inutile, oserei dire, dato il risultato.



"Cosa TRE che non sai di me". Sono scaramantico sulla base di regole cabalistiche che mi invento io. La prima che mi viene in mente: è difficilissimo farmi cambiare orologio. Ovvero ci sono pochi orologi al mondo che non mi portino sfiga per cui se becco l'orologio sbagliato mi succedono cose terribili come perdere il lavoro od ammalarmi. Per far comprendere il livello patologico che posso raggiungere aggiungerò che ho portato l’orologio della prima comunione fino ai 26 anni.



"Cosa QUATTRO che non sai di me". Ho una incredibile memoria fotografica per i volti. Mi affascinano. E’ come se in testa avessi un database in cui catalogo i tratti somatici di ognuno e li dividessi in filoni o li riconducessi per analogie. Ciò mi permette di riconoscere la gente anche a distanza di anni. Mi è capitato di riconoscere persone che ho visto solo due o tre volte in università parecchi anni prima. In compenso faccio una fatica boia a ricordami i nomi delle persone.



"Cosa CINQUE che non sai di me". Quando sono profondamente immerso nei miei pensieri (soprattutto se sono stanco) seguo il filo logico dei miei intimi ragionamenti esprimendo con la mimica facciale ciò che penso. Se sono ad un livello estremo di stanchezza arrivo addirittura a mugolare parole come un furbi mezzo scarico.



Credo che adesso debba scegliere chi nominare a mia volta. So di per certo che me ne vorranno a male per cui scelgo:

lei che un giorno andrò a trovare
lei che secondo me non sbaglia
lei che non sento da una vita
lei che ha chiuso ma ce la può fare
lui che non lo farà mai

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