dislessie di un giovane tecnologicamente provato

2007-12-07

Ieri sera ho visto Dexter

Il mattino la vita scorre più ruvida, più lenta.
Avvolta in un cielo di latte, una coperta rossa coccola i bacilli che mi prostrano in un Sant Ambrogio qualsiasi. Con in bocca il ferro dell'aspirina. Con la barba sfatta. Io, solo in casa davanti ad un monitor. Una vita in playback che vorrebbe dilatare i momenti di solitudine fino all'eternità.


Se mettessimo in fila tutte le frasi che pronunciamo in una giornata non arriveremmo a riempire un'ora. Sopravvalutiamo spesso quantità e valore delle nostre parole. Ma se montassi un film in cui la mia soggettiva inquadra un monitor durerebbe metà della mia vita.

E sarebbe un film muto, in bianco e nero. O meglio a fosfori verdi. A spremere indefessamente quei tastini fino a distillare idee inutili, a rincorrere un dump della mia memoria che per me è sempre troppo RAM. A confondere la vita con la mente e la mente con un codice che neanche la macchina capisce.
A spiare. A spiarvi. A spiarmi.

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2007-11-15

I just call to say I love you

Ho appena ricevuto uno squillino dal numero +373277...
Ad una prima ricerca +37 era il codice internazionale della Repubblica Democratica Tedesca.

Mi chiamano dal passato? Chi è il fratello povero dell'ispettore Derrick?
Poi cerco meglio +373 è la Moldavia.

O minkia. Sto ripensando agli addii al celibato in cui mi sono ubriacato (tutti).

Forse c'è qualcosa che dovrei ricordare?

2007-11-13

E se non fosse altro che una malattia?

Francesca C.* (madre di gicappa / diurna) – Non so come abbia iniziato. Un giorno verso i quattordici anni mi ha chiesto se poteva iscriversi. Non ci ho visto nulla di male. Molti dei sui coetanei lo facevano. Quando me lo chiese mi ricordo che alla radio cantavano i Righeira. Non ci ho visto nulla di male.

Asha (blogger / notturna) – Sinceramente me ne ha parlato durante un aperitivo ma mai avrei pensato che ci sarebbe ricascato. Rideva, scherzava e ha parlato di un centro che è una multinazionale, ma era del tutto inconsapevole. Non credo che alla fine ci andrà veramente.

Marcello N. (amico di gicappa / diurno)
– A lui era già successo, ma la volta in cui ci siamo iscritti insieme è stata la volta più ecclatante. Voglio dire, abbiamo scelto un posto dove entravi e ti capitava di vedere qualche modella spezzata a metà che sollevava pesi con le braccine esili a cui reagivamo con la mascella pendula. Ma neanche quello è servito. Comunque io ci sono andato almeno quindici volte mentre lui soltanto tre. Forse dodici, ma che importa? Lui soltanto tre! Fai il conto: 200 euro a volta ti sembra poco?

Shot Dunyun (party crasher / notturo) – Me lo hanno raccontato che io manco lo conoscevo sto gicappa. Una sera, prima di una finestra, monta sul mio scassone un certo Neal a fare la co-vedetta P sinstra e non ci riesce a stare zitto. Forse per l’agitazione, o perché si era incanalato qualche picco esagerato, sto stronzo non sembrava una radio, di più. Insomma a un certo punto se ne viene fuori con la storia di questo suo amico blogger, un diurno ma perché lo obbligano, che per la milionesima volta si è iscritto in palestra e tutte le altre volte mica c’è andato. E tutte le volte che lo racconta ai suoi amici che sanno come gli funziona la testa, tutti ridono. Capito come gli gira?

gicappa (blogger / diurno forzato) – Premeditazione? No. E’ che sono passato di fronte a questo posto che alla fine era un bugigattolo. Uno stanzino semibuio con due scrivanie ed una pazza furiosa che mi scagliava contro domande e superlativi, domande e superlativi. "Ti piacciono le piscine? Noi ne abbiamo una grandissima" “Quanto ti costno gli altri abbonamenti? La nostra è un’offerta vantaggiosissima” “Pensi di non ottenere risultati? Ti aiuteremo a raggiungere i massimi obiettivi".
E ancora una volta ho intravisto la possibilità di promettermi qualche cosa. Di dimostrare a me stesso che ce la posso fare, che un miglioramento è possibile, cominciando da fisico fino a giungere allo stile di vita, migliorare il proprio corpo per allenare l’organizzazione, la costanza, la forza di volontà, il carattere. Io mi sono iscritto. E voialtri sfigati... godetevi pure la vostra vita**.

* tutti le persone citate non sono state interpellate ed è possibile che non abbiano detto quanto qui riportato
** cit.

2007-11-04

domenica è sempre domenica

Il sapore della domenica sera non cambia mai con quel gusto di ricordo del week end passato che si mesce piano con la raccapricciante certezza della sveglia del lunedì mattina.
Una domenica sera che si sfilaccia tra scampoli di inutile televisione, stracci di luci soffuse delle abat jour che illuminano il patchwork di tavole imbandite, sonno da troppa Falanghina ed effervescente Brioschi da comprare.
Cambierà mai questa sensazione di sala di attesa delle Ferrovie dello Stato che mi riservano le domeniche sera?

2007-11-03

ipse dixit

Il pizzetto che circumnaviga bocca e mento ed il web two-point-o ormai sono "l'altroieri".
Il futuro è esclusivo. Il futuro è offline se la massa si sposta on line.

2007-10-29

image reloaded

al di là della notizia che interessa non più di tanto, ma quanto è anni ottanta quella foto con una tizia che fuma in ufficio di fronte ad un monitor CRT, mentre batte un testo su wordstar su di una simil tastiera IBM?

2007-09-12

bali centlo

Non mi guardate storto. Lo so. Sono ancora in vacanza. Ma vi possa consolare il fatto che attendo l'aereo del ritorno e che una volta preso il primo aereo ne prendero' un secondo e poi un terzo per un totale di ventitre ore di volo. Tutte ore pesanti, spese solo per tornare e non certo con l'entusiasmo della partenza.
Dempasar - Seoul - Parigi - Malpensa
Non vi ho convinto.

Se la cercate sul mappamondo - niente google earth - sceglietene uno anni ottanta, uno di quelli che si accende - e' quasi diametralmente opposta all'Italia, questa piccola isola indonesiana. Una popolazione totale inferiore a quella della sola Milano, un territorio che dentro l'Italia ci starebbe ben piu' di cinquanta volte. Eppure quando arrivi, ti senti spaesato perche' ti attendono cose strane.
Il giorno camminare sui marciapiedi risulta quasi impossibile dato lo stato delle strade ed il fatto che chiunque utilizza un qualche mezzo di locomozione motorizzato. La notte invece ti assopisce col ronzio dei motorini accompagnati da canti di galli, lamenti di cani e versi di specie animali a me totalmente ignote, ma sicuramente innumerevoli. Ti trovi immerso in una natura cosi' rigogliosa e propizia da rendere gli abitanti felici per i loro diritti di nascita, per essere stati baciati dagli dei, vogliosi di festeggiare in ogni occasione: gravidanze, compleanni, matrimoni, e per ultime le celebrazio piu' grandiose e gioiose ovvero i riti funebri che segnano il passaggio ad una nuova vita.

Per Bali non e' stato amore a prima vista, ne' un lento innamoramento di una terra che ti entra nelle vene, come la Thailandia.
Pensando a Bali penso al rispetto.

A Bali comprendi che ricevi veramente soltanto quando impari a dare.

nano nano

2007-06-27

ho visto cose...

che voi umani...
un informatico (uomo) che balla la lap dance e lancia la maglietta al pubblico.
ho visto cose...
due informatici su di un palco. uno canta l'altro balla credendosi sensuale(!) e gomiti in cielo, mani dietro la testa, bacino che compie rotazioni.
ho visto cose...
un informatico che beve sei birre e blogga dopo ere geologiche di feste in cui si sente un disadattato tra disadattati.

mai che possa cambiare qualche cosa dentro di me

2007-01-18

"Gicappa, sei stato nominato"

Proprio come nel grande fratello. Internet mi ha sempre dato l’idea di essere un posto dove si possono reperire informazioni sulle persone, conoscere un po’ della loro storia, alle volte controllarle, alle volte carpirne qualche segreto. Un po' un “GF de noantri”. Ma non divaghiamo. Sono stato nominato per la prima volta in vita mia e sono mesi che non scrivo una riga sul presente beneamato, bistrattato blog: tutto ciò mi rende alquanto nervoso.



Ecco vedi? Non ho detto nominato per cosa. Insomma questa mattina cimbabella mi inserisce nel programma di autoaiuto “rimaniamo blogger insieme” lanciandomi questo catenone di santantonio dal titolo “5 cose che non sai di me” ed eccomi qui pronto a rispondere all’appello, sull’attenti come un soldatino ussaro di quelli di piombo pitturati a mano con la casacchina rossa ed i pantaloni neri un poco alla zuava che fa molto fescion tra gli ussari.

Che prima di cominciare volevo ancora dire una cosa (posso?) no, che alla fine mi piacerebbe correggere il titolo della catena con “cinque cose che non sai di me di cui non ti frga un cazzo, ma io te le dico uguale”. fatto.



La "cosa UNO che non sai di me" risale ovviamente alla mia infanzia. In effetti se c’è qualche cosa di me che la gente non sa è perché o non si può dire (perché se non si sa un motivo ci sarà) oppure perché è così indietro nel tempo che proprio non mi è mai capitato di raccontarla.

Natale. Gicappa ottenne. Ottenne nel senso che avevo otto anni. Albero. Decorazioni. Pacchi. Scartamenti. Un pacchetto piatto e quadrato. Lo apro. La vedo. Mi innamoro. Lei è vaga e bellissima, mi fissa con due profondi occhi castano scuro ed in men che non si dica, capisco che vuole essere baciata. E lo faccio. Ho baciato sulla bocca il 33 giri di Lio per tutto il giorno di Natale perché mi sono innamorato di quella foto al primo sguardo. Tra l’altro è stato il primo ellepì regalatomi. Ignoro tutt’oggi cosa avessi trovato di desiderabile in lei, ma non rinnego il passato.



La "cosa DUE che non sai di me" è breve. Ma nel suo dramma infantile intensa. Da piccolo ho portato il baffo. Per chi non lo sapesse, il baffo è detto anche T.E.O. (Trazione Extra Orale) ed è un apparecchio ortodonzistico di correzione. In altri termini è uno strumento di tortura per raddrizzare i denti. Inutile, oserei dire, dato il risultato.



"Cosa TRE che non sai di me". Sono scaramantico sulla base di regole cabalistiche che mi invento io. La prima che mi viene in mente: è difficilissimo farmi cambiare orologio. Ovvero ci sono pochi orologi al mondo che non mi portino sfiga per cui se becco l'orologio sbagliato mi succedono cose terribili come perdere il lavoro od ammalarmi. Per far comprendere il livello patologico che posso raggiungere aggiungerò che ho portato l’orologio della prima comunione fino ai 26 anni.



"Cosa QUATTRO che non sai di me". Ho una incredibile memoria fotografica per i volti. Mi affascinano. E’ come se in testa avessi un database in cui catalogo i tratti somatici di ognuno e li dividessi in filoni o li riconducessi per analogie. Ciò mi permette di riconoscere la gente anche a distanza di anni. Mi è capitato di riconoscere persone che ho visto solo due o tre volte in università parecchi anni prima. In compenso faccio una fatica boia a ricordami i nomi delle persone.



"Cosa CINQUE che non sai di me". Quando sono profondamente immerso nei miei pensieri (soprattutto se sono stanco) seguo il filo logico dei miei intimi ragionamenti esprimendo con la mimica facciale ciò che penso. Se sono ad un livello estremo di stanchezza arrivo addirittura a mugolare parole come un furbi mezzo scarico.



Credo che adesso debba scegliere chi nominare a mia volta. So di per certo che me ne vorranno a male per cui scelgo:

lei che un giorno andrò a trovare
lei che secondo me non sbaglia
lei che non sento da una vita
lei che ha chiuso ma ce la può fare
lui che non lo farà mai

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